Recensioni
www.c0nsensus.com, Febbraio 2009
Song: 'Tears' by Invaders
Score: 7.95 / 10
Truthful Dom gave a score of 9.41 / 10. Comments were:
Brilliant and lovely soft start. Vocals are a bit loud on the mix, could be turned down a bit.
Heavy section is brilliant, the guitars show true skill especially in the solo.
Slightly Iron Maiden sounding vocalwise and guitars. A very clever and entertaining song. Rock on!
Scoring: Songcraft: 10, Recording: 9, Freshness: 10, Vocals: 9, Musicianship: 10, XFactor: 10
mamboitaliano gave a score of 8.83 / 10. Comments were:
sick song,you guys rock,shades of an epic metallica power ballad or definetly a dream theatre song.
you guys need to be famous.
Scoring: Songcraft: 8, Recording: 9, Freshness: 9, Vocals: 8.5, Musicianship: 9, XFactor: 10
MongoKnowsRecords gave a score of 9.41 / 10. Comments were:
Thiene, Vicenza Italy hails the "INVADERS". What a great band. If you didn't see their location on
MySpace you'ld swear they're from the States. Very eighties-ninties Metal sound. tight - light
begining breaking into controled lightning and thunder. Mongo's kinda band. Great vocals and
themes - echos of Queens Reich. "Tears" is really a very excellent piece. Mongo say - BEYOND THE BONE
Scoring: Songcraft: 9, Recording: 10, Freshness: 9, Vocals: 10, Musicianship: 9.5, XFactor: 9
Axeman gave a score of 5.33 / 10. Comments were:
Somehow i think i would have preferred hearing this in Italian. The song was apparently written as a eulogy for a friend, but combining the words 'rain' and 'tears' in any lyric is an unforgivable sin. I really don't have too much more to criticize in this song, its performed well and with some heart. I simply don't see any new ground broken. Nothing to really allow them to rise above the masses. But they're better than alot of bad hard rock bands, and there's something to be said for that.
Scoring: Songcraft: 5.5, Recording: 5, Freshness: 5.5, Vocals: 5.5, Musicianship: 6, XFactor: 5.5
Indirizzo recensione: http://www.c0nsensus.com/#target1638
Metal Demons, Novembre 2007
"Angels In Chains" dei veneti Invaders è uno di quei demo ai quali difficilmente puoi muovere delle critiche. Alla buona idea dell'immagine di copertina si aggiunge una qualità sonora decisamente competitiva, frutto dell'accurato lavoro svolto negli ormai celebri Remaster Studios della premiata ditta Fontò-Savio. Un heavy-metal dai toni classici che prova con tutte le forze (a volte con successo) a prendere le distanze dai soliti Iron Maiden o Judas Priest che siano, risultando spesso più ruvido e chitarristicamente intricato, soprattutto nell'accoppiata di apertura composta da "Another Cross" e "Walk My Way". A guidare il tutto ci pensa il timbro alto e acuto del singer Mauro, una sorta di primo LaBrie (fatte le dovute proporzioni ovviamente) al quale vanno riconosciute buone capacità di estensione e tenuta. A metà demo troviamo la non eccelsa power-ballad "Tears", tutt'altro che brutta sia ben inteso, ma fin troppo canonica e priva del giusto feeling per poter rimanere ad ascolto concluso. Piccola battuta d'arresto che non compromette il cammino degli Invaders che si riprendono alla grande chiudendo con due valide songs che mettono in evidenza un songwriting più sciolto e scorrevole ("Angels In Chains") oltre ad una metodicità non comune a tutti in prossimità di cori e refrains ("Kingdom of Boredom"). Meglio la seconda parte del demo rispetto alla prima se vogliamo ma come preannunciato in apertura di recensione gli Invaders si rivelano un gruppo molto interessante destinato solo a migliorare. Caldamente consigliato a tutti gli irriducibili e fedeli adepti del filone N.W.O.B.H.M.
Top Song: "Kingdom Of Boredom"
http://metaldemons.altervista.org/recensioni/gruppi/invaders.htm
Rock Hard: Settembre 2007
Giunti al traguardo del primo demo dopo quasi un decennio di attività, gli Invaders manifestano con "Angels In Chains" la propria sconfinata ammirazione per l'heavy metal di derivazione ottantiana, mettendo in campo tutti gli elementi tipici che all'epoca diedero enorme lustro alla gloriosa corrente. E' pertanto un vero e proprio tripudio di chitarre e ritmi terremotanti a marchiare indelebilmente i cinque episodi del lavoro, impreziositi da un songwriting di pregevole fattura e dalla buona prestazione vocale (per quanto migliorabile in taluni passaggi) ad opera del frontman Mauro. Tecnica e potenza, aggressività e ispirazione: gli Invaders non lesinano certo in termini di impegno e grinta, puntando con decisione a seguire le orme dei maestri e a perpetuarne le gesta con un lavoro per certi aspetti derivativo, ma sicuramente gradevole e ben confezionato dal punto di vista della forma e dei contenuti.
Michele Martini.............Voto 6,5